FORZA FRANCESCO COCO

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30 agosto 2001

Ha accettato il Barcellona perche' e' uno dei piu' grandi club ed e' convinto che li' si consacrera' del tutto, ma se ne e' andato anche perche' si e' sentito tradito dal Milan. Lo rivela Francesco Coco all'indomani della notizia del suo trasferimento al club catalano.

"Me ne vado per mancanza di sintonia e non mi sento infantile - dice rispondendo anche ad una battuta di Fatih Terim che lo aveva definito tale dopo il suo recente sfogo per mancanza di considerazione - speravo di restare in eterno, perche' nel Milan sono nato e cresciuto, ma la societa' ha deciso di non seguire piu' la politica dei giovani, basti pensare alle cessioni di Zenoni e Comandini. Questo purtroppo e' un dato di fatto e anche un sogno svanito. Si parla tanto di vivai ma davanti ai soldi cambiano tutti".

Al termine dell'allenamento con la nazionale, il giovane difensore e' stato raggiunto a Coverciano da un paio di dirigenti del Barcellona per ratificare l'accordo che lo leghera' al club Azulgrana fino al 2006: la presentazione al Camp Nou, salvo imprevisti, e' fissata per domenica.

"Non ce l'ho in particolare - aggiunge - con la societa' o con l'allenatore: personalmente non ho avuto alcun problema con Terim che giustamente fa il suo lavoro e le sue scelte, anzi lui e' un professionista che puo' fare bene in un ambiente come il Milan. Pero' quando ho capito che non servivo piu', quando mi sono reso conto che a destra o a sinistra avrebbe comunque sempre giocato Serginho, allora ho agito in altro modo.
"Mi sono detto 'ora o mai piu" - ha aggiunto Coco - anche perche' domani si chiudono le liste-Uefa e se non mi fossi deciso non avrei fatto in tempo a tesserarmi per la Champions League".

Per Coco tempo fa si era anche parlato di un possibile trasferimento alla Lazio: "Non so perche' quel discorso si sia interrotto, forse il Milan ha voluto fare un dispetto al club di Cragnotti, comunque credo che alla fine non ci sarei andato, invece ora sono contento, vado in una grande squadra".

Il giocatore ha aggiunto di avere pensato solo per un attimo che forse trasferendosi all'estero avrebbe rischiato la nazionale. "Ma e' stato un rischio calcolato - ha spiegato - e comunque ho parlato con Trapattoni il quale mi ha rassicurato dicendomi che continuera' a seguirmi. Fra 8 mesi c'e' pure il mondiale e in questo calcio nessuno ti da' tempo: ecco perche' e' indispensabile trovare e provare nuove strade quando le vecchie ti si chiudono".

Da capitano del Milan prima ancora che della nazionale Paolo Maldini non nasconde il suo dispiacere per la partenza del giovane collega: "Peccato perche' non sara' facile rimpiazzare uno come lui: non penso che il Milan abbia deciso di sconfessare la politica dei giovani visto che in rosa ne abbiamo ancora tanti, ma forse Coco non si e' sentito considerato come sperava e voleva piu' spazio, anche se va detto che prima della gara col Brescia Francesco aveva sempre giocato titolare".